Melbourne

Dopo 45 giorni di road trip nel deserto ero di nuovo fermo, nella città “più città” dell’Australia.
Come raccontato qui, sono arrivato a Melbourne il 12 aprile 2016. In quel momento non sapevo quanto tempo avrei passato nella capitale del Victoria e, anche se credevo di starci non più di due settimane, alla fine mi ci sono fermato per più di tre mesi.
Per tutto il tempo ho alloggiato all’ostello Habitat HQ di St Kilda, sobborgo a sud di Melbourne.
Ho sentito parlare di ostelli molto carini in centro e decine di ostelli terribili, sia in centro che non. All’Habitat, personalmente, mi sono trovato molto bene. E’ tutto nuovo e pulito, le camere non sono costose (prezzo varia in base alla stagione), il wi-fi è gratuito ma solo fino a 500MB al giorno, il parcheggio è gratuito (fondamentale se possiedi un’auto a Melbourne) e lavatrice ed asciugatrice costano 4$ ciascuna ad utilizzo (io solitamente la condividevo con un amico per dimezzare i costi).
Melbourne è una città in forte espansione, sia demograficamente (si dice che supererà la popolazione di Sydney entro 5 anni) che a livello culturale e universitario. È stata nominata per qualche anno di fila come “Città più vivibile al mondo”, anche se secondo me è un’opinione abbastanza soggettiva.
Per me, ad esempio, è stata nettamente più vivibile Perth.
La città
Melbourne è la classica grande metropoli con un imponente centro economico e gente di tutte le etnie che corre con caffè in una mano e smartphone nell’altra, nella frenesia di muoversi da un ufficio all’altro, da un negozio all’altro, scavalcando gli artisti di strada che invadono le vie del centro, e i numerosissimi studenti che si appropriano di parchi e panchine per leggere e cazzeggiare.
I trasporti pubblici sono molto efficienti, utilizzabili con la carta ricaricabile Myki (6$ per richiederla e 39$ per abbonamento settimanale) e gratuiti in centro nell’area “Free Tram Zone”. La Myki può essere utilizzata su treni, tram e bus in tutta l’area metropolitana di Melbourne.
In città ci sono parecchi edifici moderni accostati a quelli più classici, tutti comunque abbastanza recenti per i nostri standard europei, visto che la città ha meno di due secoli. La città è però costantemente scelta da grandi architetti di fama mondiale per realizzare i loro strani palazzi, ponti, statue e piazze.
La piazza più importante, Federation Square, è un luogo di ritrovo perfetto, vista anche la vicinanza alla storica Flinder Station, la stazione dei treni principale. Nelle vicinanze si può ammirare Hosier Lane, un piccolo vicolo pieno di graffiti, che vengono “aggiornati” quotidianamente. E sempre lì vicino, aldilà dello Yarra River, l’importante fiume che attraversa la città, si incontrano la National Gallery of Victoria (free entry), lo State Theatre, l’Art Center e il teatro dell’Opera. Non male se ami l’arte.
Un altro posto dove sono stato parecchie volte è la bellissima biblioteca Victoria State Library, dove trovate free wi-fi e l’utilizzo gratuito dei computer della biblioteca. È stata una salvezza in alcune giornate nelle quali la temperatura era di poco sopra lo zero e, io ed L, eravamo in giro da ore camminando per la città.
Da segnalare il parco dove si trova il monumento ai caduti “Shrine of Remembrance”.
Mentre nell’area di St Kilda, dove ho alloggiato io, c’è un famoso Luna Park e una bella spiaggia – lunga, ma non molto larga – dove è possibile vedere i pinguini sugli scogli al tramonto, se si è fortunati. Io sono stato là una sola volta ma c’erano troppe persone e i pinguini non si sono presentati. Peccato, avrei preferito vedere loro.
Continuando a camminare verso sud, si raggiunge Brighton Beach, con le sue famose cabine coloratissime e personalizzate sulla spiaggia.
Il lavoro
Anche a Melbourne ho fatto qualche lavoretto e in particolare il kitchen-hand (praticamente lavapiatti) in una pizzeria italiana e poi consegnando Pagine Bianche con L e la nostra Betsy. È stato divertente e inaspettato, eravamo due strani ed improbabili figuri che lanciavano libri davanti alle porte delle case.
Ci pagavano 25 centesimi a libro consegnato, e noi ne consegnavamo generalmente 900-1000 al giorno, per tre-quattro giorni la settimana; lavorando lì per un mese e mezzo siamo quindi riusciti a racimolare altri soldi per continuare il nostro viaggio.
Le paghe in Victoria sono generalmente inferiori rispetto al Western Australia e anche la stagione (autunno/inverno) non ci ha molto aiutato a trovare lavori più stabili e meglio pagati.
In estate invece vale lo stesso discorso delle altre grandi città australiane, ovvero più lavoro, ma anche più concorrenza di altri backpackers, con il rischio di imbattersi in datori di lavoro che ti sfruttano con turni che arrivano anche a 60-70 ore settimanali, e sottopagati.
In generale non sceglierei mai di vivere stabilmente a Melbourne. Se dovessi scegliere un posto in Australia sarebbe sicuramente a Perth o dintorni.
Però, col senno di poi, posso dire di aver avuto ottimi momenti anche lì, e la ricorderò sempre con piacere, un piacere strano e particolare, un piacere dolce e un po’ amaro, anche per vari trascorsi personali.
Comunque, dal porto di Melbourne parte anche lo Spirit of Tasmania, e noi l’abbiamo preso il 18 luglio (in quattro ‘sta volta).
Questa è la canzone di Melbourne.
Continua…
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