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"Il mondo è troppo grande e il tempo. ad ogni modo, troppo poco"

Roadtrip nel Sudovest

Una settimana  di roadtrip nel remoto Sudovest.

Nel febbraio del 2016 io e L. abbiamo acquistato Betsy, una Nissan Terrano del 1990, per 3.800 $. Aveva 338.800 km.

Abbiamo poi acquistato l’attrezzatura da campeggio da Kmart, a Perth, e costruito il letto sul retro del fuoristrada, nel quale avremmo dormito durante il viaggio, eliminando i sedili posteriori e comprando i vari elementi in negozi quali Bunnings e IKEA (nel caso dobbiate farlo anche voi), quest’ultima sempre conveniente anche nella costosa Australia.

Il 29 febbraio ho lasciato Perth, dopo cinque mesi, insieme a una coppia di amici: un francese, M., e la sua ragazza giapponese Y., miei ex colleghi di lavoro all’aeroporto di Perth.

Insieme a loro ho fatto un roadtrip di una settimana nella zona sud-ovest dell’Australia.

La prima notte l’abbiamo spesa a qualche ora di auto a sud di Perth e il mattino seguente abbiamo raggiunto Busselton, passeggiando molto presto sul lungo molo della cittadina (circa 2km) e percorrendo poi un trekking intorno al faro di Cape Naturaliste.

Per la mia prima volta iniziavo a pernottare in mezzo al nulla, con il sole che calava verso le 7 di sera e che ci metteva a letto prima delle 9, ma ci svegliava poi all’alba. E’ stato bellissimo vivere seguendo la naturalezza del ciclo giorno/notte.

È stata anche la prima volta in cui dovevo cucinarmi i miei pasti minimali con il fornellino a gas e dormendo nel retro del mio fuoristrada su un piccolo letto e avvolto in un sacco a pelo. Non nascondo che i primi tre giorni sono stati abbastanza difficili, ma poi mi sono abituato in fretta e ben presto mi sono accorto di quanto è bello viaggiare in quel modo, tanto da preferirlo a viaggi più confortevoli e classici fatti in passato.

Nei giorni seguenti abbiamo attraversato l’area di Margaret River, con i suoi bellissimi vigneti, passando per Hamelin Bay e scendendo fino ad Augusta, quasi all’estremo sud-ovest dell’Australia, per poi rientrare verso est seguendo la costa.

In quell’area ci sono le famose ed enormi “Foreste del sud-ovest”, con alberi imponenti e parchi nazionali che non hanno nulla da invidiare a quelli Statunitensi più famosi.

Continuando verso la nostra meta di Esperance, abbiamo dormito in altri posti mozzafiato, girovagando a caso e parcheggiando i fuoristrada vicino a delle spiagge isolate e difficili da raggiungere, alle quali oggi non saprei tornare, e passando la serata a chiacchierare e suonare la chitarra in spiaggia. Ci sentivamo liberi come mai prima.

Al quinto giorno decidemmo di attraversare il Fitzgerald River National Park per raggiungere un “campeggio” sperduto, dopo aver percorso quasi 50km di strade sterrate. Il “campeggio” era il cortile di una farm gestita da un tedesco e la moglie australiana, che vivevano lì da anni, completamente isolati, tornando in città solo una volta ogni due settimane per le provviste.

   Guarda il video che ho realizzato guidando nel Fitzgerald Rivern N.P.

Il penultimo giorno, 6 marzo, siamo stati al Cape Le Grand National Park, famoso per la spiaggia di Lucky Bay, dove i canguri saltellano qua e là, e famigerata per i turisti, perlopiù asiatici muniti di tonnellate di macchine fotografiche, smartphone e selfie-sticks. Sul lato ovest del parco c’è la lunghissima spiaggia omonima, percorribile anche in fuori strada e decisamente più isolata. Su questa spiaggia ci siamo anche imbattuti in un paio di cavalli selvaggi, liberi, che brucavano qua e là. Emozionante.

Il 7 marzo sono ripartito da solo, salutando M. e Y., per tornare a Perth e recuperare L., di ritorno da Bali e, sulla via del mio ritorno, mi sono fermato a visitare Wave Rock, una roccia a forma di onda (sì, ovvio), considerato luogo sacro dagli aborigeni.

La roccia principale e le formazioni circostanti sono veramente molto particolari ed erose in queste forme spettacolari dagli agenti atmosferici, meritano di certo una visita se si passa da quelle parti, ma non consiglierei di andarci apposta se bisogna deviare di parecchio dal proprio itinerario.

Purtroppo a poche centinaia di metri dalla roccia c’è un enorme caravan park tutto australiano, pieno di roulotte e caravan, con intere famiglie che passano giorni lì in mezzo al nulla a grigliare carne e bere svariati galloni di birra. Il che rende tutto il luogo decisamente meno sacro.

Se non volete pagare il parcheggio del caravan park di Wave Rock, appena prima trovate un’area pic-nic in cui potete parcheggiare gratuitamente e da lì la strada per la roccia è solo qualche centinaio di metri più lunga.

La sera del 7 marzo ero ancora a Perth, per l’ultima volta. Ho recuperato L. all’aeroporto e abbiamo subito lasciato la città per iniziare il road trip vero e proprio, puntando verso nord, verso tutto.

Guarda la galleria completa del mio roadtrip nel sud-ovest!

La canzone che mi ha accompagnato più spesso, in quella settimana solitaria, fu questa.

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